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Giorno 17 Agosto
Alle 8 la guida ci sveglia per la colazione. Caffè liofilizzato, pancarré abbrustolito e marmellata, uova sode. Per essere nella giungla niente male.
Alle 9.15 partiamo per una camminata di due ore abbondanti; prima una bella salita, poi una bella discesa. Arriviamo all’Elephant Camp. Saliamo sui mastodontici elefanti e subito attraversiamo il fiume. L’acqua è così alta che all’elefante arrivava alla bocca. Il percorso è molto fangoso data la pioggia scesa il giorno prima. All’andata costeggiato il fiume, il ritorno l’abbiamo praticamente fatto nel corso d’acqua mentre passano le bambù boat. Tornati all’Elephant Camp, la guida e un paio di assistenti preparano un ottimo pranzo a base  di  noodles,  i  migliori  mangiati  in  tutta la vacanza, e frutta. Una parte  del  gruppo, noi  compresi,  decidono di rinunciare alla  seconda  sera  e  terzo  giorno  perché  nel

Elephant Camp

pomeriggio avremmo dovuto camminare per quasi 4 ore in salita e sinceramente bastava così. Dopo pranzo trasferimento in furgone per vedere una cascata, niente di speciale. Ci rilassiamo un po’ poi andiamo al campo base rafting. Indossiamo caschetto e giubbotto salvagente. I due gommoni da 6 sono così composti: Italia contro resto del mondo. L’istruttore fornisce le istruzioni base e i comandi da seguire. Si parte. Il colore dell’acqua mi ricorda il film “Willie Wonka e la Fabbrica di Cioccolato”… Il percorso è piuttosto impegnativo e devo dire che rispetto alla Valsesia, questa volta è molto più tosto.
Nasce una competizione e al grido di “po popo po po pooo poooo” cerchiamo di raggiungere gli stranieri fisicamente più performanti di noi. Dopo circa tre quarti d’ora raggiungiamo la riva dove lasciamo il gommone, stremati, lavati ma pienamente soddisfatti. Giusto il tempo di lasciare giubbotto e caschetto e ci fanno salire sulle bambù boat, nient’altro che delle canne di bambù legate e messe in acqua. Ci sediamo sul bambù e veniamo trasportati dal fiume  molto tranquillo in quella zona. Arriviamo sulla sponda del fiume e scendiamo, ancora belli fradici. Il trekking, se Dio vuole, è finito.
Alle 17 siamo in hotel e capiamo il perché di così tanti “laundry service” a Chiang Mai. Siamo sporchi di fango da sbatter via e lasciamo la biancheria sporca, scarpe incluse, in reception. La biancheria da lavare si paga a peso, mediamente 30 BAT/Kg.
Non contenti dei due giorni passati nella giungla, prenotiamo per il giorno dopo l’escursione al “Triangolo d’Oro”: 800 BAT.  La  sconsiglio  vivamente  per il troppo tempo passato in viaggio (circa 600 Km in  tutto)  e  per  le  poche

cose interessanti da vedere. Per cena ritorniamo al mercato notturno dove c’è una zona di ristorantini tipici. Per cenare si acquistano dei coupon di diversi tagli e si paga con questi. I ticket avanzati possono essere ricambiati in BAT. Ovviamente, dopo, altro shopping.

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