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Giorno 10 Agosto
Destinazione Gran Palazzo
Ore 9. All’ingresso dell’hotel chiediamo un taxi per portarci al molo dove avremmo preso il battello. Il tassista ci chiedere 100 BAT, una cifra molto bassa e ci spiega, cartina alla mano, che ci avrebbe portato al molo dove per 500 BAT a testa ci avrebbero fatto fare il giro in barca sul fiume Chao Phraya e canali attigui. Una volta arrivati al molo ci accorgiamo che era quello delle barche turistiche e non del battello cittadino. Decidiamo di non salire e dalla faccia del tassista capiamo che avrebbe compensato il basso prezzo della corsa con la provvigione del giro in barca che avremmo dovuto fare sulla barca di un suo amico...

Ci spostiamo su un molo vicino, sotto il Taksin Bridge da dove partono i battelli. In un chiosco chiediamo informazioni per andare al Gran Palazzo; ci vogliono vendere il biglietto giornaliero per 100 BAT ma basta spostarsi di un paio di metri e alla biglietteria ufficiale (un tavolino di legno) per 13 BAT acquistiamo un biglietto per un viaggio singolo, fermata Tha Thien. Il tragitto dal molo del Taksin Bridge al Gran Palazzo è interessante e si possono vedere i due volti della città: i palazzi e gli hotel di lusso alternati alle umili cascine. In circa 20 minuti raggiungiamo il Gran Palazzo. La visita dura più o meno 3 ore ed è obbligatorio indossare indumenti che coprano spalle e gambe. Qualora ne foste sprovvisti, accanto all’ingresso potete mettervi in fila e attendere che gli addetti vi prestino degli indumenti adatti. Certo non sarete bellissimi da guardare ma almeno potrete visitare il Gran Palazzo. Ingresso Gran Palazzo: 250 BAT.
Prossima visita: Il Wat Po che dalla cartina sembra lì vicino. Appena fuori dal Gran Palazzo chiediamo indicazioni ad un tizio, all’apparenza un custode. Con la tipica gentilezza e cordialità Thailandese ci suggerisce un giro in tuk tuk dato che il Wat Po, a sui dire, a quell’ora è chiuso. Giusto parcheggiati lì di fronte ci sono due tuk tuk pronti a portarci in giro per  un paio di ore  per 30 BAT  per ciascun tuk  tuk. Il tour avrebbe  toccato alcuni monumenti, un

Il Gran Palazzo

giardino, un’agenzia turistica, un negozio di gioielli per poi portarci al Wat Po. Nonostante i forti dubbi espressi dalla Kaly che aveva letto sulla Lonely Planet di probabili truffe (vedi pag. 103-104)  decidiamo di accettare. Partiamo e  per la prima volta  saliamo sul mitico  tuk tuk. La sensazione è quella di stare seduti dietro ad un’Ape Piaggio, in pratica respiri tutto lo smog del traffico e ad ogni curva, frenata o accelerazione si viene sballottati a destra e a sinistra con la paura di fare un incidente. VEDI VIDEO.
Prima tappa del tuk tour è un tempio buddista. I nostri autisti si fermano e ci indicano di entrare nel cortile e ci fanno capire che ci avrebbero aspettato. Entrando nel cortile un signore distinto si avvicina e ci indica il tempio da visitare e inizia a parlare del più e del meno, con un discreto inglese. Ci spiega che quella accanto è una scuola e che lui è un professore. Intanto ci avviciniamo al tempio e insieme a lui entriamo. Ci parla della scuola, ci chiede un po’ di noi e ci dice che quel giorno era festa e che il tempio avrebbe chiuso ai turisti per un’ora e, casualmente, ci parla di un negozio di gioielli dove giusto il giorno prima ha comprato a prezzi stracciati degli anelli e ci suggerisce di andarci subito. Come un vero commesso viaggiatore, estrae dalla sua borsetta un certificato di autenticità degli anelli acquistati. Su una cartina ci mostra dov’è il negozio, casualmente è lo stesso compreso nel nostro tuk tour … Alche  comincia a venirci qualche dubbio.
Salutiamo il “professore”, torniamo dai nostri autisti ai quali facciamo capire che avremmo preferito saltare lo “shopping” e l’agenzia turistica per visitare solo i monumenti. Non l’avessimo mai fatto. Si sono incazzati di brutto, in pratica eravamo obbligati ad andare in quei negozi (perché loro avrebbero avuto la provvigione sugli acquisti). Non c’è stato verso, ci hanno lasciato lì e se ne sono andati.  In compenso non  abbiamo pagato i  60 BAT del tuk tour …. Ci  tocca trovare un altro tuk tuk per ritornare al Wat Po,  per fortuna
Video: un giro in Tuk Tuk a Bangkok

troviamo un autista onesto che senza perdere troppo tempo in contrattazioni di riporta al Wat Po che in pratica era a 50 metri da dove era iniziato il nostro “tuk tuk pacco tour”.
La visita al Wat Po dura una mezzora, il tempo di vedere il grande Buddha sdraiato. Ingresso 50 BAT. Nel complesso del Wat Po esiste una scuola di massaggi con annesso centro massaggi. Per 400 BAT facciamo un massaggio thailandese di un’ora, rilassante ma ben più energico di quello fatto in hotel. Rientriamo in hotel e ci rechiamo all’MBK per cenare. Sembra strano cenare in un centro commerciale in una metropoli come Bangkok ma anche la Lonely Planet consiglia di cenare all’MBK perché i ristoranti sono belli, puliti e si riesce a gustare la cucina thailandese lontani dal caos e dallo smog delle strade. Entriamo in un ristorante carino e caratterizzato da delle cappe di areazione su ciascun tavolo, servono per aspirare l’aria della carne sulla griglia che ti portano da cucinare. Non ancora convinti di assaggiare piatti thailandesi ordiniamo 4 filetti di carne “USA” con annesse patatine fritte e bandierina americana. La carne era molto buona. Al momento di pagare ci rendiamo conto di aver speso un po’ sopra la media (3600 BAT in 4) perché ci viene consegnata una card completa dei 10 timbri, in pratica 300 BAT a timbro, ed una “gold card” perché abbiamo completato la prima. La card completata ci dà diritto ad uno

sconto di 300 BAT sulla prossima cena. Saremmo tornati la sera successiva… Prendiamo lo Sky Train (20 BAT corsa  singola) e andiamo a Pat Pong,  zona famosa per i locali a luci rosse. La strada principale è costellata di bancarelle di ogni tipo e i locali a luci rosse sono in due piccole stradine: Patpong 1 e Patpong 2. Ci sono anche molti pub con musica a tutto volume e un sacco di gente.

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